Gli atleti del “Millennium Basket Onlus” alla scuola “A.Moroni”

La squadra di serie A “Millennium basket onlus” ci ha fatto l’onore di venire a trovare i ragazzi della scuola “A.Moroni”. Gli atleti hanno portato nella nostra palestra la loro professionalità e la loro vita che sono intimamente connesse. Hanno avuto modo di parlare ai ragazzi di un altro modo di vedere lo sport e di praticarlo, un modo diverso ma ugualmente intenso, attivo e competitivo rispetto a quello a cui siamo abituati comunemente.
L’organizzatore del progetto, il professor Mauro Giavarina, coadiuvato dal professor Fabio Baldin, spiega che le attività si sono articolate in due giornate di febbraio e hanno coinvolto le cinque classi terze della scuola.
La squadra vanta atleti professionisti e titolari: Ahmed Raourahi e Abdel Boughania. Uno milita nella nazionale italiana, l’altro in quella francese anche se gioca nel campionato italiano come atleta straniero. Hanno partecipato anche ai mondiali in Canada e alle paralimpiadi.
Che cosa hanno portato ai nostri ragazzi? Un grande entusiasmo senza dubbio, attraverso il racconto della loro esperienza di vita, prima che sportiva. Gli atleti hanno raccontato la disabilità, come dolore certamente, ma anche come sfida per andare oltre. Hanno raccontato la tenacia e la forza necessarie per vincere le avversità e la gioia di trovare amici e contesti motivanti nell’ambito sportivo. Dopo questa prima presentazione, che ha portato i nostri ragazzi al contatto con le persone e la loro storia, si è lasciato spazio allo sport, il grande protagonista, e dalle esperienze individuali si è passati alla squadra, dai singoli al gruppo. Cosa significa essere squadra? Cos’è il basket in carrozzina? Queste sono alcune delle domande a cui gli atleti hanno cercato di dare risposta anche cimentandosi in una dimostrazione pratica. Ed eccoli seduti sui loro bolidi a due ruote a sfrecciare, palla in mano, per la nostra palestra dando agli alunni una straordinaria prova di gioco. Ma si è fatto di più: “Sedetevi voi sulle nostre carrozzine e provate”. Stupiti, i ragazzi hanno preso posto su questi ausili speciali appositamente studiati per essere leggeri, veloci e maneggevoli. Con stupore e curiosità, hanno sperimentato l’agilità da un altro punto di vista, hanno provato cosa vuol dire correre il più veloce possibile da seduti, schivare, sterzare, affrontare l’avversario con determinazione da una sedia su ruote. Si sono immedesimati in atleti di serie A.
Al termine di questa esperienza resta nel cuore solo una parola: grazie. Grazie a tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa per aver accompagnato i ragazzi all’interno di un nuovo mondo, abbattendo le barriere date dai pregiudizi, scoprendo una realtà intensa, vitale e gioiosa all’insegna dello sport.